Beta-glucani e Lattobacilli Postbiotici per il sostegno delle difese immunitarie

Il sistema immunitario è una rete complessa di cellule, tessuti, organi e sostanze da essi prodotte che aiutano l’organismo a difendersi da agenti esterni pericolosi e alterazioni cellulari; il suo buon funzionamento è indispensabile per difenderci da patogeni e sostanze tossiche.

Negli ultimi tempi, sono stati fatti nuovi e interessanti approfondimenti in questo campo.

In particolare, sono emerse importanti evidenze che mettono in luce rimedi fitoterapici che, sebbene ancora poco conosciuti, fungono da ottimo sostegno per le nostre difese.

In questo articolo descriveremo brevemente il funzionamento del sistema immunitario e presenteremo due valide alternative ai comuni rimedi naturali per il suo supporto: i beta-glucani derivanti dal fungo Shiitake e i “postbiotici”.

Sistema immunitario innato e adattativo

Possiamo attribuire al sistema immunitario tre compiti fondamentali per il nostro organismo1:

  • combattere agenti patogeni esterni che causano malattie, come batteri, virus, parassiti o funghi;
  • riconoscere e neutralizzare le sostanze nocive dall'ambiente;
  • combattere le alterazioni cellulari, come le cellule tumorali.

Il corretto funzionamento di un sistema di protezione così complesso è garantito dalla sua suddivisione in due sottoinsiemi, strettamente collegati, che lavorano in sinergia tra loro.

Il sistema immunitario innato

È il primo meccanismo di protezione che entra in gioco in caso di pericolo, i suoi tempi di risposta sono rapidi e l’azione è uguale verso tutte le sostanze estranee. Ecco perché viene anche chiamato sistema immunitario “non specifico”.

È costituito da due componenti:

  • pelle e mucose, che fungono da barriera fisica che impedisce a batteri e virus di entrare;
  • cellule immunitarie tra le quali spiccano Macrofagi e Cellule Natural Killer. I macrofagi riescono ad inglobare virus e batteri e a digerirli, rendendoli innocui, mentre le cellule NK identificano le cellule che sono state infettate da un virus e le distruggono.

Il sistema immunitario adattativo

Entra in gioco in caso di fallimento del sistema immunitario innato. Agisce un po' più lentamente rispetto a quest’ultimo in quanto deve prima riconoscere l’agente patogeno. Da quel momento avrà una risposta mirata e specifica nei suoi confronti ogni volta che lo incontrerà. Per questo motivo viene identificato anche come sistema immunitario “specializzato”.

È composto da tre tipi di cellule: Linfociti T, Linfociti B e Anticorpi.

I primi si dividono in:

  • Cellule T helper, che attivano altre cellule immunitarie attraverso messaggeri chimici
  • Cellule T citotossiche, rilevano le cellule tumorali o infettate dai virus e le distruggono
  • Cellule T della memoria. Una volta che l’infezione è guarita ricordano il germe che è stato combattuto e in caso di seconda esposizione saranno pronte ad attivare nuovamente il sistema immunitario nei suoi confronti.

I Linfociti B vengono attivati dalle cellule T helper e producono grandi quantità di anticorpi specifici per un determinato germe (antigene).

Gli Anticorpi invece sono proteine con gruppi glucidici che riconoscono e legano determinati antigeni corrispondenti. Così facendo, rendono il patogeno che presenta quello specifico antigene innocuo. Inoltre, legandosi ad esso, guidano il lavoro ai fagociti.

Funghi e probiotici innovativi per il supporto del sistema immunitario

Possiamo ora immaginare quanto sia importante trovare ingredienti innovati che abbiano un’azione a 360° sulle difese immunitarie, favorendo la funzionalità sia delle cellule innate che di quelle adattative.

Negli ultimi tempi, sono state portate avanti numerose ricerche in questo campo per riuscire ad individuare nuovi attivi funzionali per questo tipo di necessità.

Si sono rivelati particolarmente interessanti i betaglucani del fungo Shiitake e uno specifico Lattobacillo ad azione postbiotica.

Beta-glucani da fungo Shiitake

All’interno del Fungo Shiitake (Lentinula edodes (Berk.) Pegler) sono contenuti i beta-glucani, particolari sostanze in grado di influire positivamente sulle cellule del nostro sistema immunitario.

I beta-glucani sono polimeri di glucosio, uniti da legami β-glicosidici, naturalmente presenti in natura in alcuni cereali come l’avena e l’orzo, nei lieviti e nei funghi.

Possono essere distinti in 2 tipi:

  • beta-glucani presenti nei cereali: sono polimeri di glucosio uniti da legami glicosidici β (1 →3), β(1 →4) e sono lineari3
  • beta-glucani di lieviti e funghi: sono caratterizzati da legami glicosidici β (1 →3), β (1 →6) che determinano la formazione di ramificazioni laterali che rendono la struttura più complessa3

I beta-glucani dei funghi medicinali, grazie alla presenza di ramificazioni beta-1,3- beta-1,6, sono dotati di maggiore azione immunitaria2 rispetto a quelli presenti nei cereali.

Vengono chiamati Modificatori di Risposta Biologica (in inglese Biological Response Modifier o BRM) in quanto possono promuovere la maturazione delle cellule dendritiche, la secrezione di citochine e regolare le risposte immunitarie adattative3

Ma in che modo i beta-glucani riescono ad influenzare le cellule immunitarie?

L’assorbimento dei beta-glucani avviene a livello dell’ileo2 dove vengono convogliati al sottostante tessuto linfoide nel quale possono interagire con i macrofagi e le cellule dendritiche e stimolare la risposta immunitaria.

Il legame del beta-glucano a specifici recettori nelle cellule dendritiche e nei macrofagi innesca la loro attivazione e maturazione, aumenta la loro capacità di presentazione dell'antigene e potenzia la produzione di citochine proinfiammatorie che hanno attività stimolante sulle cellule T helper e sui linfociti T citotossici4.

Inoltre, sembra che la loro attività possa influenzare anche il numero di Linfociti B. Questo è quello che è risultato in uno studio5 in doppio cieco, crossover, controllato con placebo. Quarantadue soggetti anziani (entrambi i sessi, età media 71 anni ±5) sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi a cui è stato somministrato per via orale 2,5 mg/giorno di (1-3,1-6)-beta-glucano o placebo per 6 settimane; quindi, dopo un periodo di washout di 4 settimane, è stata somministrata l'integrazione inversa per altre 6 settimane. Da questo studio è risultata una variazione significativa nel numero di linfociti B circolanti nel gruppo trattato con estratto di beta-glucano (1-3,1-6) da Shiitake.

Gli effetti sul sistema immunitario dei betaglucani sono stati stati più volte oggetto di studio nella ricerca scientifica.

Una revisione6 di ben 34 studi clinici randomizzati, che hanno coinvolto un totale di 3.251 soggetti volontari, ha indagato l'impatto della somministrazione orale esclusiva di beta-glucani fungini in qualsiasi forma e a qualsiasi dosaggio su soggetti sani o pazienti.

L’esito fisiologico primario della maggior parte degli interventi è stata l'immunomodulazione, che ha comportato 2 benefici:

  • un supporto delle difese immunitarie, con riduzione dell'incidenza e degli effetti sgraditi legati a raffreddore, influenza e altre infezioni respiratorie;
  • un giovamento sul piano della reattività allergica.

Un altro aspetto degno di nota è il benessere psicologico, poiché le coorti che hanno ricevuto i polisaccaridi di interesse hanno riportato un miglioramento dei loro stati d'animo e un miglioramento del benessere generale.

Quindi, sulla base di diverse evidenze scientifiche, possiamo confermare la buona tollerabilità di un’integrazione con beta-(1 → 3,1 → 6)-d-glucani fungini e la sua azione di sostegno delle difese immunitarie.

Lattobacilli postbiotici

Il suo nome completo è Lactococcus lactis subsp. Lactis JCM5805 ed è un batterio fermentante acido lattico, inattivato termicamente, che ha dimostrato di essere in grado di attivare le cellule dendritiche plasmocitoidi (pDC), un particolare sottoinsieme di cellule che possono stimolare sia il sistema immunitario innato che quello adattativo.

Le cellule dendritiche plasmocitoidi vengono anche chiamate Interferon Producing Cells (IPC) in quanto all’occorrenza producono grandi quantità di Interferone di tipo I (IFN-I). Quest’ultimo è costituito da particolari citochine dalle molteplici azioni, tra le quali:

  • innescare l'apoptosi nelle cellule infettate da virus7,
  • promuovere la citotossicità mediata dalle cellule Natural killer7,
  • migliorare le risposte delle cellule T helper di tipo 1, la generazione di cellule T helper follicolari e le risposte umorali7.

I Lactococcus lactis subsp. Lactis JCM5805 inattivati termicamente (tramite pastorizzazione) possono essere detti più semplicemente postbiotici.

Infatti i postbiotici sono definiti dall'Associazione Scientifica Internazionale per i Probiotici e Prebiotici (ISAPP) come “preparazioni di microrganismi inanimati e/o loro componenti che conferiscono un beneficio alla salute dell’ospite”.

In uno studio clinico controllato con placebo, è stata valutata l'efficacia di Lactococcus lactis subsp. Lactis JCM5805 su un totale di 657 partecipanti. Ogni giorno, per 12 settimane, i partecipanti hanno assunto una capsula contenente circa 100 miliardi di cellule o una capsula placebo. Sono stati osservati significativamente meno giorni con presenza di fastidi come mal di gola e tosse, oltre a un livello ematico di IFN-I significativamente più alto nel gruppo JCM5805 rispetto al gruppo placebo8.

Un altro lavoro scientifico9 ha condotto un esperimento randomizzato in doppio cieco controllato con placebo per valutare l'effetto dei postbiotici sull’ insorgenza di sintomi simil-influenzali durante la stagione invernale. 213 volontari sono stati divisi in due gruppi, che hanno ricevuto yogurt contenente L. lactis JCM5805 o una bevanda placebo ogni giorno per 10 settimane.

Nel gruppo JCM5805, i giorni di incidenza cumulativa di tosse e febbre sono stati significativamente ridotti rispetto al gruppo placebo e anche i gradi di intensità dei sintomi moderati e severi sono diminuiti.

Inoltre, le cellule mononucleate del sangue periferico dei volontari sono state coltivate in presenza di virus influenzale umano inattivato A/H1N1 (A/PR/8/34). Il livello di IFN-α causato da A/H1N1 tendeva a essere più elevato nel gruppo JCM5805 rispetto al gruppo placebo.

Questi risultati suggeriscono che l'assunzione di JCM5805 è in grado di agire positivamente sui fastidi simil influenzali tramite il potenziamento di una risposta mediata da IFN-α al virus dell'influenza.

Le due evidenze scientifiche, quindi, confermano l’azione di supporto alle difese immunitarie del Lactococcus lactis subsp. Lactis JCM5805.

In conclusione, possiamo affermare che la ricerca nel campo del sistema immunitario sta facendo importanti progressi con la scoperta di attivi naturali innovativi e degni di nota.

I beta-glucani del fungo Shiitake e i Lattobacilli postbiotici hanno dimostrato chiaramente un contributo completo al supporto delle nostre difese, con un’azione sia sul sistema immunitario innato che su quello adattativo.

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Note e Bibliografia

1 In brief: How does the immune system work? National Library of Medicine

2 Imrg.it/articolo/4 - I beta glucani: stato dell’arte. I.M.R.G

3 Immunomodulatory Effect and Biological Significance of β-Glucans https://doi.org/10.3390/pharmaceutics15061615

4 The Effects of β -Glucans on Dendritic Cells and Implications for Cancer Therapy - Numero di riferimento: 10.2174/1871520611313050003

5 Gaullier JM, Sleboda J, Øfjord ES, et al.- Supplementation with a soluble β-glucan exported from Shiitake medicinal mushroom, Lentinus edodes DOI: 10.1615/intjmedmushr.v13.i4.10

6 Vlassopoulou M, Yannakoulia M, Pletsa V, Zervakis GI, Kyriacou A. Effects of fungal beta-glucans on health - a systematic review of randomized controlled trials. Food Funct. 2021;12(8):3366-3380. doi:10.1039/d1fo00122a

7 Overview of the biology of type I interferons doi: 10.1186/ar2881

8 Shibata T, et. al., Lactococcus lactis JCM5805 activates anti-viral immunity and reduces symptoms of common cold and influenza in healthy adults in a randomized controlled trial. Journal of Functional Foods. 2016;24:492-500

9 (Sugimura T, Takahashi H, Jounai K, et al. Effects of oral intake of plasmacytoid dendritic cells-stimulative lactic acid bacterial strain on pathogenesis of influenza-like illness and immunological response to influenza virus. Br J Nutr. 2015;114(5):727-733. doi:10.1017/S0007114515002408).