approfondimento sul fegato grasso

Come sostenerne la funzionalità in modo naturale?

Il fegato è un organo molto importante per l’organismo. Le funzioni di cui è responsabile sono davvero tantissime, a partire da quelle metaboliche (grassi e zuccheri), a quelle di stoccaggio di alcuni nutrienti (Es. B12, D e ferro) fino a quella di filtro antitossine.

È un instancabile lavoratore, con l’unico problema che non avvisa quando è in difficoltà. I sintomi di un fegato sofferente infatti si manifestano quando è ormai troppo tardi e il danno è irreversibile. Per questo motivo è molto importante prendersene cura perché anche se non si fa sentire non vuol dire che sia al suo 100%.

  • Come capire se il fegato è affaticato
  • Quando si parla di fegato grasso e steatosi?
  • Piante utili per il sostegno delle funzioni epatiche e la sua depurazione

Come capire se il fegato è “affaticato”

La prima cosa da sottolineare è che un lieve/moderato affaticamento epatico potrebbe tranquillamente passare inosservato dalla maggior parte delle persone.

Per capire se il fegato può essere un po’ affaticato e aver bisogno di una depurazione può essere sufficiente analizzare le proprie abitudini.

  • Hai attraversato un periodo con alimentazione squilibrata, con molti pasti preconfezionati, spesso al ristorante?
  • Hai esagerato con l’alcol per qualche settimana?
  • Hai avuto un periodo di forte stress?
  • Dopo mangiato noti spesso difficoltà digestive?
  • Hai la pelle spenta e/o con imperfezioni?
  • Accusi spesso sonnolenza dopo i pasti?
  • Arrivi da un periodo di assunzione di numerosi farmaci?
  • Ti capita di avvertire pesantezza e/o dolori al lato destro dell’addome?

Se la risposta è “sì” ad almeno 2 di queste domande, il fegato può aver bisogno di un supporto per ottimizzare le sue funzioni e depurarsi.

Un po’ diversa invece è la situazione per il “fegato grasso”. Vediamo perché.

Quando si parla di fegato grasso e steatosi?

La definizione “fegato grasso” è una terminologia del linguaggio comune per definire la fase iniziale della steatosi epatica non alcolica. Quest’ultima è una condizione di sofferenza del fegato in cui all’interno delle sue cellule si accumula continuamente grasso sotto forma di trigliceridi.

Quando la percentuale di grasso nel fegato supera il 5% del peso dell’organo si instaura la patologia1.

È riconosciuta come la più comune causa di malattia cronica del fegato e la sua prevalenza è aumentata a oltre il 30% degli adulti nei paesi sviluppati2 e la sua incidenza è ancora in aumento anche fra i giovanissimi3.

Molto spesso questa condizione è legata alla sindrome metabolica4, che comprende sovrappeso, trigliceridi alti, resistenza all’insulina (o peggio, diabete), pressione arteriosa alta e accumulo di grasso viscerale a livello dell’addome. La diagnosi è semplice, si esegue per mezzo di una ecografia. Con questo esame si può valutare se il fegato è grasso e se si è già instaurata già una condizione di fibrosi dei tessuti e quindi capire la gravità del danno.

Come sostenere la funzionalità e la depurazione del fegato in modo naturale

I primi aspetti fondamentali da curare per aiutare il fegato “affaticato” o steatosico sono:

  • L’alimentazione (la dieta mediterranea sembra essere la più idonea5)
  • L’esercizio fisico6
  • Limitazione/eliminazione degli alcolici

Poi nel caso in cui la situazione sia ancora reversibile e il Medico ritenga che si possa evitare l’uso di farmaci, esistono degli estratti vegetali dalle specifiche proprietà di supporto per il fegato.

Cardo mariano: i benefici della Silimarina sul fegato

Il Cardo mariano è una pianta molto nota nel campo del benessere epatico.

Le proprietà epatoprotettive e antiepatotossiche attribuite a questa pianta sono dovute ad uno specifico fitocomplesso che si chiama Silimarina. In particolare, studi scientifici7 hanno evidenziato che la Silimarina:

  • è in grado di stimolare la sintesi di proteine e fosfolipidi, favorendo di conseguenza la capacità di rigenerazione delle cellule del fegato. (Un fegato sano rigenera le sue cellule continuamente ed è anche in grado di tornare al suo volume originario dopo una resezione chirurgica);
  • offre protezione alle membrane degli epatociti (cellule del fegato) dall’ingresso degli agenti tossici
  • protegge gli epatociti sani e funzionali da quelli danneggiati che si trovano vicino; cellule danneggiate infatti possono produrre metaboliti in grado di intaccare le cellule vicine.
  • Evita la formazione di radicali altamente instabili generati dall’ossidazione dei lipidi (perossidi lipidici). Questi composti infatti sono fra i principali attori del processo infiammatorio a carico del fegato.

Proprio per tutte queste caratteristiche il Cardo mariano è un ottimo aiuto per sostenere il fegato in difficoltà. Molto importante che l’estratto scelto sia un estratto secco titolato in Silimarina.

Questa lavorazione garantisce la presenza certa e costante del principale fitocomplesso attivo di questa pianta.

Carciofo: Acidi caffeilchinici e Cinarina per l’azione coleretica

Le foglie del Carciofo, quelle che abitualmente non si mangiano, sono ricche di acidi fenolici, acidi organici e cinarina. Queste particolari componenti svolgono un’azione principale: quella coleretica. Ovvero di stimolazione della secrezione della bile8-9-10.

La bile ha un ruolo molto importante del processo digestivo e dunque deve essere secreta nella giusta quantità. Se il fegato è appesantito e ha accumulo di grasso, è in difficoltà nel portare a termine le sue funzioni correttamente, tra cui la produzione della bile. Da questo ne derivano problemi digestivi che si traducono in gonfiore, pesantezza e alito pesante.

Ecco perché nel supporto naturale del fegato è importante anche utilizzare un elemento che sia in grado di stimolare la secrezione della bile.

Fillanto: un supporto contro i grassi

Il Fillanto è una pianta meno conosciuta rispetto alle precedenti, ma altrettanto utile per il fegato.

Contiene alte percentuali di tannini, flavonoidi, alcaloidi, acido ellagico che hanno degli effetti inibitori sull’accumulo di grasso nel fegato e anche di protezione dallo stress ossidativo11.

Fumaria: funzione depurativa ed epatobiliare

È una pianta mediterranea spontanea molto resistente. Veniva già citata nell’ambito del benessere epatico da Galeno nel II secolo d.C. per la sua proprietà di regolare la secrezione biliare.

Inoltre le sommità fiorite di questa pianta favoriscono le funzioni depurative dell’organismo e il benessere della pelle, spesso bersaglio dell’accumulo di tossine.

Foglie d’olivo: carica di antiossidanti

Le foglie di Olivo contengono una particolare molecola dalla potentissima azione antiossidante: l’oleuropeina12.

L’apporto di antiossidanti è molto importante per il benessere epatico poiché essi contribuiscono ai processi di detossinazione e proteggono le componenti lipidiche dall’ossidazione.

Inoltre le foglie di olivo supportano il metabolismo dei grassi e dei carboidrati!

Quindi per sostenere le funzionalità del fegato in maniera naturale e completa l’abbinamento degli estratti titolati di Cardo mariano, Carciofo, Fillanto, Fumaria e foglie d’Olivo è l’ideale.

Ci auguriamo di averti dato delle informazioni aggiuntive utili per poter valutare e scegliere al meglio il prodotto a base di estratti naturali utili per il benessere del fegato.

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Note e Bibliografia

Note e Bibliografia

1Smith BW, Adams LA. Non-alcoholic fatty liver disease. Crit Rev Clin Lab Sci. 2011 May-Jun;48(3):97-113. doi: 10.3109/10408363.2011.596521. PMID: 21875310.

2Dietrich P, Hellerbrand C. Non-alcoholic fatty liver disease, obesity and the metabolic syndrome. Best Pract Res Clin Gastroenterol. 2014 Aug;28(4):637-53. doi: 10.1016/j.bpg.2014.07.008. Epub 2014 Jul 11. PMID: 25194181.

3Marion AW, Baker AJ, Dhawan A. Fatty liver disease in children. Arch Dis Child. 2004 Jul;89(7):648-52. doi: 10.1136/adc.2003.029942. PMID: 15210498; PMCID: PMC1719985.

4Kim CH, Younossi ZM. Nonalcoholic fatty liver disease: a manifestation of the metabolic syndrome. Cleve Clin J Med. 2008 Oct;75(10):721-8. doi: 10.3949/ccjm.75.10.721. PMID: 18939388.

5Zelber-Sagi S, Salomone F, Mlynarsky L. The Mediterranean dietary pattern as the diet of choice for non-alcoholic fatty liver disease: Evidence and plausible mechanisms. Liver Int. 2017 Jul;37(7):936-949. doi: 10.1111/liv.13435. Epub 2017 Jun 1. PMID: 28371239.

6van der Windt DJ, Sud V, Zhang H, Tsung A, Huang H. The Effects of Physical Exercise on Fatty Liver Disease. Gene Expr. 2018 May 18;18(2):89-101. doi: 10.3727/105221617X15124844266408. Epub 2017 Dec 6. PMID: 29212576; PMCID: PMC5954622.

7Aghemo A, et al. Role of silymarin as antioxidant in clinical management of chronic liver diseases: a narrative review. Ann Med. 2022 Dec;54(1):1548-1560. doi: 10.1080/07853890.2022.2069854. PMID: 35635048; PMCID: PMC9186366.

8Speroni E, Cervellati R, Govoni P, Guizzardi S, Renzulli C, Guerra MC. Efficacy of different Cynara scolymus preparations on liver complaints. J Ethnopharmacol. 2003 Jun;86(2-3):203-11. doi: 10.1016/s0378-8741(03)00076-x. PMID: 12738088.

9Silva LR, Jacinto TA, Coutinho P. Bioactive Compounds from Cardoon as Health Promoters in Metabolic Disorders. Foods. 2022 Jan 25;11(3):336. doi: 10.3390/foods11030336. PMID: 35159487; PMCID: PMC8915173.

10Ben Salem M, Affes H, Ksouda K, Dhouibi R, Sahnoun Z, Hammami S, Zeghal KM. Pharmacological Studies of Artichoke Leaf Extract and Their Health Benefits. Plant Foods Hum Nutr. 2015 Dec;70(4):441-53. doi: 10.1007/s11130-015-0503-8. PMID: 26310198.

11Bagalkotkar G, Sagineedu SR, Saad MS, Stanslas J. Phytochemicals from Phyllanthus niruri Linn. and their pharmacological properties: a review. J Pharm Pharmacol. 2006 Dec;58(12):1559-70. doi: 10.1211/jpp.58.12.0001. PMID: 17331318.

12Ahamad J, Toufeeq I, Khan MA, Ameen MSM, Anwer ET, Uthirapathy S, Mir SR, Ahmad J. Oleuropein: A natural antioxidant molecule in the treatment of metabolic syndrome. Phytother Res. 2019 Dec;33(12):3112-3128. doi: 10.1002/ptr.6511. Epub 2019 Nov 20. PMID: 31746508.