Cartilagine articolare: perché si danneggia e cosa fare per proteggerla?

In questo articolo approfondiamo le principali cause di danno e degenerazione delle cartilagini articolari, come fare e cosa usare per una protezione efficace di questo importante tessuto.

Cartilagine articolare: com’è composta

La cartilagine è un tessuto connettivo di consistenza duro-elastica, che si trova sulle superfici articolari delle ossa, al fine di proteggerle dallo sfregamento e assorbire gli urti. Inoltre costituisce anche l'impalcatura di organi come la laringe e la trachea.

Possiamo identificarne 3 tipologie:

  • cartilagine ialina. È liscia, flessibile e di colore bianco-bluastro. È la tipologia che si trova in percentuale maggiore nel corpo umano. Si trova per esempio a livello di costole, naso, trachea, bronchi, laringe e su tutte le superfici articolari mobili;
  • cartilagine elastica. È di colore giallo opaco, ed è caratterizzata da una elevata elasticità. Si trova nei padiglioni auricolari, nelle tube di Eustachio e nell’epiglottide;
  • cartilagine fibrosa. È di colore biancastro ed è presente a livello delle articolazioni semimobili, in quanto è molto resistente alle sollecitazioni meccaniche. Si trova in dischi intervertebrali, menischi del ginocchio e sinfisi pubica.

Tutte sono costituite da cellule chiamate condrociti e da una matrice extracellulare composta da fibre elastiche e di collagene immerse in una matrice amorfa.

Altro aspetto fondamentale da sottolineare, la cartilagine non contiene vasi sanguigni e nervi. Questo è un aspetto protettivo, poiché essendo un tessuto molto sollecitato e soggetto a traumi, la presenza di vasi potrebbe determinare emorragie.

D’altra parte questa caratteristica rende più difficile l’arrivo dei nutrienti che riescono a raggiungere i condrociti solo per diffusione attraverso matrice extracellulare (fenomeno strettamente legato alla sua permeabilità).

La cartilagine articolare, che ricopre i capi articolari, è quella ialina. È costituita per l’1% del peso da condrociti e per il 99% da una complessa matrice extracellulare (acqua, collagene di tipo II, proteoglicani, glicoproteine e proteine non collagene).

Cartilagine articolare: perché si danneggia e degenera?

Ma come mai questo tessuto è così soggetto a danno e degenerazione?

  1. Manca il pericondrio. Il pericondrio è una membrana di tessuto connettivo denso che contiene fibroblasti (che producono fibre collagene) e cellule indifferenziate che possono diventare condroblasti e condrociti. Queste caratteristiche lo rendono fondamentale per il nutrimento e la riparazione della cartilagine. La sua mancanza a livello delle facce articolari cartilaginee è un punto critico per la rigenerazione.
  1. Può essere ripetutamente soggetto a traumi e sollecitazioni. I traumi e le lesioni osteo-articolari sono molto frequenti negli adolescenti e nei giovani, soprattutto a causa di cadute e infortuni sportivi. Un’altra importante tipologia di sollecitazione è il peso corporeo, situazioni di obesità infatti incidono significativamente sull’integrità della cartilagine articolare.
  1. Presenza di altre patologie articolari come per esempio l’artrosi e l’artrite reumatoide. Nelle articolazioni colpite da artrosi aumenta notevolmente il contenuto di acqua che porta a disgregazione della matrice e aumento della permeabilità. Di conseguenza diminuisce l’elasticità e la capacità di carico.
  2. Invecchiamento fisiologico. Avendo bassa capacità rigenerativa, con l’avanzare dell’età la cartilagine articolare tende ad assottigliarsi fisiologicamente, consumata anche dall’utilizzo dell’articolazione. Lesioni parziali o a tutto spessore si verificano solitamente dopo i 40.

Come si può intervenire per proteggere la cartilagine articolare?

Come abbiamo visto in precedenza il grosso problema del tessuto cartilagineo è la non vascolarizzazione. Questa peculiarità ha posto i ricercatori di fronte ad una vera sfida: trovare le molecole giuste per poter fornire nutrimento e stimolare la proliferazione di questo tessuto.

La cartilagine infatti ha poca, se non nessuna, capacità di auto-riparazione dovuta al fatto che i condrociti, quando si verifica una lesione, non riescono a migrare verso la parte di tessuto danneggiata e attivare il processo di riparazione.

Proprio per questo è opportuno considerare supporti esterni e le ricerche hanno evidenziato che esistono dei nutrienti specifici in grado di sostenere la struttura della cartilagine e promuovere i processi di rigenerazione del tessuto.

Quali sono questi elementi?

I peptidi di collagene con un peso inferiori a 3KDa

In primis i peptidi di collagene con un peso inferiori a 3KDa! Il peso è una discriminante importantissima poiché la biodisponibilità di “porzioni di collagene” è significativamente maggiore del collagene nativo. Inoltre la piccola dimensione garantisce la diffusione nella matrice extracellulare.

I peptidi di collagene sono utili per sostenere il metabolismo cartilagineo e stimolare i condrociti a produrre componenti della matrice1.

In particolare, un attivo brevettato (FORTIGEL®), a base di peptidi bioattivi di collagene inferiori a 3 KDa si è dimostrato in grado di fornire un supporto positivo alla composizione del tessuto cartilagineo, nello specifico aumentando la densità dei proteoglicani. Parametro valutato con immagini di risonanza magnetica2-3.

Altri studi effettuati con lo stesso attivo (per 12/24 settimane) hanno evidenziato miglioramento del dolore articolare e della rigidità, correlati all’esercizio fisico4-5.

Condroitina

La Condroitina è un glicosaminoglicano (GAG) normalmente associato a proteine per formare un proteoglicano. Rientra tra i componenti essenziali che costituiscono la cartilagine articolare conferendole elevata resistenza alla compressione.

Le sue funzioni fisiologiche sono:

  • Mantenere l’elasticità della cartilagine
  • Prevenirne la degradazione
  • Attenuare l’infiammazione

Diversi studi hanno supportato l’utilizzo del condroitin solfato in condizioni di degenerazione cartilaginea, soprattutto legata ad osteoartrosi6-7.

Glucosamina

La Glucosamina è un componente essenziale della cartilagine articolare ed è in grado di stimolare la sintesi di acido ialuronico da parte dei condrociti.

È stato osservato che può anche svolgere un’azione modulante sui mediatori proinfiammatori a livello articolari8. Diversi studi sottolineano la particolare sinergia positiva con condroitin solfato9-10.

Dunque in un supporto integrativo specifico per le cartilagini questi elementi devono essere sempre presenti ed affiancati da Vitamina C, Manganese, Rame e Selenio per sostenere al meglio la formazione di collagene, mantenere la fisiologia dei connettivi e proteggere le cellule dallo stress ossidativo.

In caso di lesione alla cartilagine, che tende a manifestarsi con dolore sordo, localizzato o diffuso, in particolar modo percepito durante o dopo il movimento, è molto importante parlarne con il medico e intervenire il prima possibile.

Il tempo è un tassello fondamentale per riuscire a preservare adeguatamente il tessuto dalla degenerazione.

Per fortuna con il progredire delle conoscenze e degli strumenti adeguati si può intervenire ed evitare quanto più possibile o comunque ritardare impianti protesici in terza età.

Inoltre da una recente scoperta11 (2019) pare che il tessuto umano possa rigenerarsi da solo attraverso un processo simile a quello di alcune specie animali tramite un gruppo di piccole molecole identificate come microRNA. Queste molecole sono in grado di regolare l’espressione di alcune proteine specifiche che si è visto possano agire sulla rigenerazione di alcuni tessuti.

Negli umani, l’attività di questi microRNA “rigenerativi” varia in base alla loro localizzazione. È maggiore nella zona delle caviglie e negli strati superficiali del tessuto cartilagineo. È inferiore nello strato profondo della cartilagine e nella zona delle ginocchia e dei fianchi. A questo si potrebbe ricondurre il fatto che anca e ginocchio sono le sedi più bersagliate e soggette a degradazione in situazioni di osteoartrosi.

Questa scoperta straordinaria apre la porta a nuove ricerche e allo sviluppo di nuove terapie e strategie di intervento per la prevenzione e trattamento di patologie degenerative della cartilagine.

Deja un comentario

Todos los comentarios son moderados antes de ser publicados

Integratori in evidenza

ImmunoGea Salugea
ImmunoGea

Sistema inmunitario

Goladoc Salugea
Goladoc

Spray Gola

Glutatione Forte
Glutatione Forte

Antioxidante

Note e Bibliografia

1Oesser S. and Seifert J. 2003. Stimulation of type II collagen biosynthesis and secretion in bovine chondrocytes cultured with degraded collagen. Cell Tissue Res. 311: 393–399.

2Gonçalves FK. Impact of collagen hydrolysate in middle-aged athletes with knee and ankle osteochondral lesions: A case series. Int J Case Rep Images 2017;8(6):364–369

3McAlindon TE et Al. Change in knee osteoarthritis cartilage detected by delayed gadolinium enhanced magnetic resonance imaging following treatment with collagen hydrolysate: a pilot randomized controlled trial. Osteoarthritis Cartilage. 2011 Apr;19(4):399-405. doi: 10.1016/j.joca.2011.01.001. Epub 2011 Jan18. PMID: 21251991.).

4Clark KL et Al. 24-Week study on the use of collagen hydrolysate as a dietary supplement in athletes with activity-related joint pain. Curr Med Res Opin. 2008 May;24(5):1485-96. doi: 10.1185/030079908×291967. Epub 2008 Apr 15. PMID: 18416885.

5Zdzieblik D, Oesser S, Gollhofer A, König D. Improvement of activity-related knee joint discomfort following supplementation of specific collagen peptides. Appl Physiol Nutr Metab. 2017 Jun;42(6):588-595. doi: 10.1139/apnm-2016-0390. Epub 2017 Jan 24. Erratum in: Appl Physiol Nutr Metab. 2017 Nov;42(11):1237. PMID: 28177710.

6Hochberg M, Chevalier X, Henrotin Y, Hunter DJ, Uebelhart D. Symptom and structure modification in osteoarthritis with pharmaceutical-grade chondroitin sulfate: what's the evidence? Curr Med Res Opin. 2013 Mar;29(3):259-67. doi: 10.1185/03007995.2012.753430. Epub 2013 Jan 31. PMID: 23186102.

7Monfort J, Pelletier JP, Garcia-Giralt N, Martel-Pelletier J. Biochemical basis of the effect of chondroitin sulphate on osteoarthritis articular tissues. Ann Rheum Dis. 2008 Jun;67(6):735-40. doi: 10.1136/ard.2006.068882. Epub 2007 Jul 20. PMID: 17644553.

8Largo R, Alvarez-Soria MA, Díez-Ortego I, Calvo E, Sánchez-Pernaute O, Egido J, Herrero-Beaumont G. Glucosamine inhibits IL-1beta-induced NFkappaB activation in human osteoarthritic chondrocytes. Osteoarthritis Cartilage. 2003 Apr;11(4):290-8. doi: 10.1016/s1063-4584(03)00028-1. PMID: 12681956.

9Calamia V, Mateos J, Fernández-Puente P, Lourido L, Rocha B, Fernández-Costa C, Montell E, Vergés J, Ruiz-Romero C, Blanco FJ. A pharmacoproteomic study confirms the synergistic effect of chondroitin sulfate and glucosamine. Sci Rep. 2014 Jun 10;4:5069. doi: 10.1038/srep05069. PMID: 24912619; PMCID: PMC5381474.

10Vangsness CT Jr, Spiker W, Erickson J. A review of evidence-based medicine for glucosamine and chondroitin sulfate use in knee osteoarthritis. Arthroscopy. 2009 Jan;25(1):86-94. doi: 10.1016/j.arthro.2008.07.020. Epub 2008 Sep 30. PMID: 19111223.

11Ming-Feng Hsueh et al. Analysis of “old” proteins unmasks dynamic gradient of cartilage turnover in human limbs.Sci. Adv.5,eaax3203(2019).DOI:10.1126/sciadv.aax3203

FORTIGEL® è un marchio registrato di GELITA AG.

Il testo ha scopo divulgativo, non deve essere inteso come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vuole sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.