Il Glutatione ridotto è uno degli integratori attualmente più ricercati sul mercato in virtù di recenti studi che correlano questa molecola a vari effetti utili per l’organismo.
Nel panorama degli integratori, questa molecola è presente in due forme: liposomiale o libera.
Alla luce delle ultime ricerche scientifiche, alcuni assunti sulla maggiore biodisponibilità della forma liposomiale, così come altri assunti sull’utilità della NAC (N-Acetilcisteina) come precursore del glutatione, necessitano di una revisione.
In questo articolo approfondiamo la natura e le diverse caratteristiche di assimilabilità del glutatione liposomiale e del glutatione ridotto libero, in virtù delle quali abbiamo scelto di impiegare esclusivamente la forma libera ottenuta da biofermentazione, ai massimi apporti consentiti (ed in abbinamento a Quercetina da Cappero e Naringenina da Chinotto) nell’integratore Salugea Glutatione Forte.
- Glutatione Liposomiale: caratteristiche e limiti
- Il Glutatione Ridotto da biofermentazione: una scelta naturale ed assimilabile
- Assimilabilità del Glutatione ridotto libero per via orale
- La NAC, una sostanza sintetica che non consigliamo nel lungo periodo
Glutatione Liposomiale: caratteristiche e limiti
Il Glutatione è un oligopeptide costituito da soli 3 aminoacidi (glicina, cisteina e acido glutammico), elementi che costituiscono i componenti per costruire le proteine e altre sostanze affini.
Il glutatione liposomiale è un Glutatione in forma “incapsulata” in componenti grasse (solitamente fosfolipidi) che ne preservano la struttura e ne facilitano l’assimilabilità. Questa forma presenta diversi aspetti negativi da valutare. Approfondiamoli:
- In una capsula si può inserire meno Glutatione liposomiale, dal momento che è accompagnato da una certa massa di grassi inerti. Quindi la struttura liposomiale riduce la concentrazione effettiva del principio attivo per unità di peso/volume.
- Inoltre i fosfolipidi utilizzati per costituire la materia grassa potrebbero presentare punti critici:
Allergeni e OGM
I fosfolipidi impiegati sono ottenuti principalmente da semi di soia o tuorlo d’uovo. Quindi si tratta di potenziali allergeni a cui molti possono essere sensibili1. Inoltre la soia pone sempre il dubbio sulla sua qualità per la possibilità che sia OGM.
Ingredienti di sintesi
Per costituire queste nanoparticelle liposomiali possono anche essere usati ingredienti di origine sintetica, come fosfolipidi sintetici saturi, basati sull’utilizzo di acido grassi stearico e/o palmitico2.
Inoltre anche nel processo di produzione che porta alla formazione delle nanoparticelle liposomiali, viene fatto uso di coadiuvanti tecnologici sintetici (surfactanti) come Span 60, Span 80, Tween 60, e Tween 80, che possono quindi ritrovarsi a livello di tracce residuali nel prodotto3.
Il Glutatione Ridotto da biofermentazione: una scelta naturale ed assimilabile
A differenza del Glutatione liposomiale, il Glutatione Ridotto libero non ha bisogno della protezione con materie grasse perché l’attivo è in forma di oligopeptide e può essere rapidamente assimilato già nello stomaco e/o duodeno.
Il Glutatione ridotto impiegato nella formulazione dell’integratore Glutatione Forte Salugea proviene inoltre da fonti naturali, per l’esattezza da biofermentazione (ad opera di microrganismi viventi che lo generano in condizioni controllate) e non, ad esempio, da sintesi enzimatica.
Per un prodotto davvero naturale la biofermentazione è la scelta ottimale. La seconda, infatti, può rivelarsi ben poco naturale.
Con il Glutatione Ridotto libero possiamo quindi inserire più Glutatione nella capsula.
E per renderlo ancora più performante, nella formulazione di Glutatione Forte lo abbiamo abbinato ad elementi antiossidanti da fonti vegetali come la Quercetina, Esperidina, Resveratrolo, che proteggono ancora di più la molecola, generando di fatto un pacchetto di protezione lipofila nei confronti degli enzimi digestivi gastrici, così da preservarne maggiormente l’integrità e la funzionalità.
Infatti, uno dei limiti principali degli studi che asseriscono che il Glutatione liposomiale è più assimilabile di quello Ridotto non liposomiale, è che si riferiscono a test in cui esso è somministrato da solo, in purezza, e non insieme ad altre componenti vegetali che ne possono salvaguardare la struttura e quindi l’assimilabilità diretta.
Assimilabilità del glutatione ridotto libero per via orale
Negli ultimi tempi è divenuto dominante il concetto che assumere il Glutatione ridotto libero per via orale sia privo di effetti funzionali significativi.
In realtà si tratta di un oligopeptide davvero piccolissimo. Grazie a queste piccole dimensioni è in grado di essere assorbito dall’organismo direttamente già a livello delle mucose di stomaco e duodeno.
Questo interessante studio clinico4 ha evidenziato che, nei soggetti trattati, la concentrazione di Glutatione nel sangue e negli eritrociti risulta aumentata mediamente del 30% dopo 1, 3 e 6 mesi di somministrazione con Glutatione ridotto libero per via orale.
I ricercatori suggeriscono che il consumo quotidiano di integratori di glutatione è utile per aumentare le riserve fisiologiche di questo elemento.
In questo altro lavoro scientifico5 svolto su soggetti a cui è stato somministrato Glutatione ridotto libero per via orale, si è osservato un significativo aumento dei livelli di Glutatione legato a proteine del plasma da 60 a 120 minuti dopo l'integrazione di GSH.
Ciò non fa che confermare numerosi studi svolti in vitro e su animali6-7-8 che hanno evidenziato l’effettivo incremento di GSH nel sangue e nei tessuti di vari organi, a seguito della supplementazione orale della molecola, dimostrandone così la effettiva biodisponibilità, anche in forma non liposomiale.
Riassumendo, le vie di assimilazione orale del Glutatione sono ritenute essere:
- Assorbimento diretto nel tratto gastrointestinale (molecola intatta) specie a livello gastro-duodenale
- Lisi nel tratto gastrointestinale (rilascio dei singoli amminoacidi che vanno poi a ricostituire il pool necessario per la sua risintesi)
- Assorbimento intestinale (molecola intatta)
Pertanto la scelta di impiegare un Glutatione liposomiale o libero va fatta con criterio, tenendo in dovuta considerazione tutti i punti espressi in precedenza, come la volontà di impiegare un prodotto più o meno naturale, le modalità di somministrazione (stomaco pieno o vuoto), la durata del trattamento e le sue finalità.
La NAC, una sostanza sintetica che non consigliamo nel lungo periodo
NAC è l’acronimo di N-Acetilcisteina, una sostanza che funge da precursore del Glutatione.
Ci sono però delle doverose precisazioni da fare:
- La fonte del NAC è sintetica. La fonte di un elemento funzionale è uno degli aspetti più importantida valutare quando si sceglie un prodotto per il proprio benessere. Devi sapere che i composti sintetici possono risultare meno biodisponibili e con più probabili effetti indesiderati. In pratica il tuo organismo faticherà a riconoscerli e utilizzarli come dovrebbe.
- La NAC svolge una funzione farmacologica mucolitica. Questo è l’aspetto più importante da tenere in considerazione. Se continuassi nel tempo ad assumere un prodotto che contiene NAC è come se stessi assumendo continuamente una sostanza ad azione mucolitica. Nel lungo periodo ciò non è opportuno né completamente salutare, a nostro parere. Questo studio9suggerisce infatti di rivedere la letteratura attuale per valutare gli effetti a lungo termine della NAC. In particolare gli autori evidenziano come una sua assunzione prolungata nel tempo può essere controproducente a causa dei possibili effetti collaterali della sostanza.
Ci auguriamo di averti dato delle informazioni aggiuntive utili per poter valutare e scegliere al meglio il prodotto a base di Glutatione più adatto alle tue esigenze.
Dott. Stefano Censani - Biologo e Naturopata
2 comentario
Laura
Spiegazione interessante
Aldo
molto chiaro e conciso.grazie