Il nesso tra fastidi intimi e pH vaginale
Prurito, bruciore, perdite maleodoranti... Nell’arco della propria vita, tutte le donne, o quasi, hanno a che fare, chi più, chi meno, con fastidi vaginali come questi, fastidi che possono indicare la presenza di un’infiammazione: la vaginite. Quando questa infiammazione ha un’origine infettiva, si parla di vaginosi.
Vaginiti e vaginosi sono legate in origine a una variazione del pH vaginale: in condizioni normali, il pH è particolarmente acido (4-4,5), una situazione che di per sé abbatte il rischio di sviluppare infezioni.
Ma ci sono dei fattori che possono causare degli sbalzi del pH, innescando meccanismi che, alla fine, porteranno all’insorgenza dei più comuni fastidi vaginali.
Cause e conseguenze degli sbalzi del pH vaginale
Tra i principali fattori scatenanti e predisponenti, possiamo menzionare:
- le variazioni ormonali fisiologiche legate al ciclo mestruale, alla gravidanza o alla menopausa;
- l’utilizzo di prodotti irritanti, dai detergenti intimi “aggressivi” ai detersivi impiegati per lavare gli indumenti;
- un’alimentazione eccessivamente ricca di zuccheri, di formaggi, di prodotti lievitati da forno e di bevande fermentate, come la birra e gli alcolici in generale;
- le alterazioni della flora batterica intestinale e gli squilibri nelle vie urinarie;
- le condizioni protratte di stress o stanchezza, tali da ridurre le difese immunitarie locali;
- l’abitudine a indossare abiti aderenti o biancheria intima di tipo sintetico.
Ora, quando a causa della presenza di questi fattori il pH vaginale subisce cambiamenti importanti, ecco che gli agenti patogeni hanno il via libera. In poche parole, colonizzano la flora batterica vaginale causando squilibri più o meno importanti, squilibri che si manifestano con determinati sintomi. Ecco i più diffusi:
- perdite vaginali (leucorrea) bianco-grigiastre, piuttosto acquose e maleodoranti;
- prurito di varia entità;
- bruciore durante la minzione;
- dolore nei rapporti sessuali.
Gli agenti patogeni responsabili di infezioni vaginali
Gli agenti patogeni che più spesso generano infezioni vaginali sono:
- batteri, come la Gardnerella vaginalis e l’Escherichia coli;
- funghi, come la Candida;
- protozoi, come il Trichomonas vaginalis.
Ci sono anche tantissimi casi in cui non si riesce a stabilire una causa specifica. Pensa che in una revisione1 di studi pubblicati tra il 1966 e il 2003 è risultato che per circa il 30% di casi sintomatologici non era possibile fare una precisa diagnosi.
A volte ritornano!
Altro dato interessante riguarda le condizioni recidivanti, quindi le vaginiti o vaginosi che tendono a ripresentarsi con una certa frequenza: è stato stimato che, in Italia, il 75% delle donne ha avuto nella vita almeno un episodio di candidiasi vulvovaginale e che il 40-45% ne ha avuto due o più2.
Come combattere vaginiti e vaginosi
Le strategie terapeutiche prevedono spesso l’uso di antibiotici, sia per via orale che vaginale (ovuli, creme, gel). Queste misure sono generalmente efficaci in fase acuta, ma devono essere valutate insieme al medico perché, soprattutto quando ci sono recidive, c’è il rischio di sviluppare antibiotico-resistenza.
La vera chiave di volta è la prevenzione. Cioè?
- Avere una corretta igiene intima: chiedi consiglio al/alla ginecologo/a o in farmacia in merito ai prodotti e ai metodi più appropriati per lavarti (e anche per pulirti dopo essere andata in bagno). Probabilmente ti diranno anche che le lavande vaginali interne sono da evitare; che durante la fase mestruale è bene cambiare spesso gli assorbenti; che è meglio limitare l’uso di assorbenti interni e di salvaslip.
- Indossare biancheria intima di cotone e traspirante e, in generale, capi d’abbigliamento non troppo attillati.
- Fare attenzione all’alimentazione. Un consiglio su tutti: evita il consumo eccessivo di cibi a base di zuccheri semplici e lieviti.
- Proteggersi nei rapporti sessuali considerabili “a rischio” con il corretto utilizzo di metodi di barriera, come il preservativo.
- Utilizzare probiotici specifici per mantenere la normale flora batterica vaginale (ostacolando così l’ingresso e lo sviluppo di patogeni), oltre a portare equilibrio anche nella flora batterica intestinale.
E a proposito di probiotici, vediamo alcuni studi condotti su quelli che abbiamo selezionato per la formula di ProbioGea Donna.
Bibliografia scientifica
Mix probiotico brevettato: Lactiplantibacillus plantarum PBS067, Lacticaseibacillus rhamnosus LRH020, Bifidobacterium animalis subsp. lactis BL050
Presti I, D’Orazio G, Labra M, et al. Evaluation of the probiotic properties of new Lactobacillus and Bifidobacterium strains and their in vitro effect. Appl Microbiol Biotechnol. 2015 Jul;99(13):5613-26. doi: 10.1007/s00253-015-6482-8. Epub 2015 Mar 7. PMID: 25744647.
Vari test in vitro hanno riconosciuto a questo mix brevettato un’azione di contrasto all’insediamento e alla proliferazione di germi patogeni, come l’Escherichia coli, e un’azione di competizione sterica (in pratica, i patogeni non hanno sufficiente spazio per attecchire e proliferare). Inoltre, è stato osservato un meccanismo di co-aggregazione con patogeni uro-genitali, ossia la tendenza dei probiotici ad agglomerare fra loro i batteri uro-genitali patogeni e a impedirne poi la funzionalità. Questo effetto è stato evidenziato contro Candida albicans, Escherichia coli, Gardnerella vaginalis, Candida glabrata, Trichomonas vaginalis e Neisseria gonorrhoeae (cfr. doi: 10.3390/ijms24021323).
Tutte queste azioni permettono al complesso probiotico di rallentare lo stato infiammatorio tissutale; aiutare ad attivare la risposta immunitaria aumentando il rilascio di citochine IL-4 (IL-4 è uno stimolatore delle difese immunitarie); avere un potenziale antiossidante sinergico significativamente maggiore rispetto ai singoli ceppi (significa che svolge un effetto antiossidante e, conseguentemente, anche antinfiammatorio); proteggere la vitalità cellulare dell’epitelio dopo stress indotto (si è visto cioè che il tessuto epiteliale che tappezza l’ambiente vaginale ha un aumento di vitalità una volta instauratosi il film di batteri “buoni” del brevetto).
Mezzasalma V, Manfrini E, Ferri E, et al. Orally administered multispecies probiotic formulations to prevent uro-genital infections: a randomized placebo-controlled pilot study. Arch Gynecol Obstet. 2017 Jan;295(1):163-172. doi: 10.1007/s00404-016-4235-2. Epub 2016 Nov 9. Erratum in: Arch Gynecol Obstet. 2017 Feb;295(2):527. PMID: 27826653.
Questo studio clinico ha verificato l’efficacia della formulazione probiotica multispecie del brevetto utilizzato, somministrata per via orale, per prevenire le infezioni uro-genitali. Lo studio è stato condotto su 40 donne sane, suddivise in un gruppo test e uno placebo. Il gruppo sotto trattamento ha assunto il mix probiotico per 14 giorni, mentre l’altro gruppo un prodotto inerte. Il mix di probiotici specifici ha mostrato di raggiungere e colonizzare la vagina attraverso l’assunzione orale, con un aumento significativo delle concentrazioni vaginali dei vari ceppi nel gruppo test rispetto al placebo. Inoltre anche i livelli del pH vaginale hanno subito una significativa riduzione, anche nel periodo in cui è stata sospesa la somministrazione del prodotto. Questo indica che questi probiotici brevettati assunti per via orale riescono a colonizzare beneficamente la vagina e che si tratta di una colonizzazione rilevante e che permane nel tempo.
Murina, Filippo & Vicariotto, Franco. (2019). Evaluation of an Orally Administered Multistrain Probiotic Supplement in Reducing Recurrences Rate of Bacterial Vaginosis: A Clinical and Microbiological Study. Advances in Infectious Diseases. 09. 151-161. 10.4236/aid.2019.93011.
Questo importante lavoro clinico ha reclutato 75 donne (18-50 anni) affette da vaginosi batteriche ricorrenti. Dopo un trattamento con antibiotico metronidazolo, il gruppo sotto test ha assunto il mix probiotico brevettato, mentre al gruppo placebo è stato somministrato un prodotto inerte. Il mix di L. plantarum PBS067, L. rhamnosus LRH020, B. animalis subsp. lactis BL050 ha portato un buon sollievo dai sintomi dopo il trattamento acuto ed è stato in grado di ridurre il peggioramento dei sintomi nel tempo, mentre nel gruppo placebo ci sono stati aggravamenti dei sintomi. Non solo: nel gruppo che ha assunto i probiotici il successo della terapia antibiotica è migliorato del 24% e il tasso di recidive è sceso del 40%. Infine, si è vista un’evidente supremazia di questo mix nel ripristino del microbiota vaginale rispetto al gruppo placebo.
Vicariotto F, Malfa P, Viciani E, et al. Efficacy of Lactiplantibacillus plantarum PBS067, Bifidobacterium animalis subsp. lactis BL050, and Lacticaseibacillus rhamnosus LRH020 in the Amelioration of Vaginal Microbiota in Post-Menopausal Women: A Prospective Observational Clinical Trial. Nutrients. 2024 Jan 30;16(3):402. doi: 10.3390/nu16030402. PMID: 38337685; PMCID: PMC10857347.
A causa delle carenze ormonali, in menopausa posso intensificarsi le problematiche vulvovaginali (secchezza intima, stati infiammatori, aumento della tendenza a infezioni vaginali). In questo studio clinico sono state arruolate 50 donne sane in post-menopausa, di età compresa tra 45 e 65 anni, a cui è stato somministrato un mix brevettato di lattobacilli e bifidi per 28 giorni. Il complesso probiotico ha dimostrato di migliorare fino al 50% la salute vaginale delle donne in menopausa (valutata tramite l’elasticità vaginale, la secrezione, lo stato della mucosa, la sua integrità e la lubrificazione) e ristabilire un buon pH vaginale grazie al ripristino dei lattobacilli, che inibiscono la crescita degli agenti patogeni. Inoltre, si è visto un abbattimento importante dei marcatori infiammatori, con risultati ottenuti già in un mese e persistenti nel tempo. Infine, l’analisi del microbiota vaginale evidenzia che il mix brevettato favorisce l’aumento di batteri “buoni” tipici della flora batterica vaginale e riduce la presenza di agenti patogeni vaginali ricorrenti come Streptococcus, Gardnerella, Atopobium, Escherichia, Shighella.
Lactobacillus crispatus
De Seta F, Campisciano G, Zanotta N, Ricci G, Comar M. The Vaginal Community State Types Microbiome-Immune Network as Key Factor for Bacterial Vaginosis and Aerobic Vaginitis. Front Microbiol. 2019 Oct 30;10:2451. doi: 10.3389/fmicb.2019.02451. PMID: 31736898; PMCID: PMC6831638.
La classificazione del microbiota vaginale può essere impostata sulla base della abbondanza relativa di varie specie di lattobacilli specifici; si identificano in tal modo 5 comunità microbiche differenti chiamate “Community State Type” o CST. In questo studio, donne con microbiota in CST I, cioè caratterizzata dalla prevalenza di Lactobacillus crispatus, e pH=4 hanno mostrato il minor rischio di vaginosi oppure di contrarre infezioni più lievi. Pur non potendo fare una classifica assolutamente rigorosa, L. crispatus sembrerebbe essere il più protettivo tra i lattobacilli per il benessere dell’ambiente vaginale.
Mändar R, Sõerunurk G, Štšepetova J, et al. Impact of Lactobacillus crispatus-containing oral and vaginal probiotics on vaginal health: a randomised double-blind placebo controlled clinical trial. Benef Microbes. 2023 Apr 18;14(2):143-152. doi: 10.3920/BM2022.0091. Epub 2023 Mar 1. PMID: 36856121.
Questo interessante studio clinico contro placebo ha testato l’uso di Lactobacillus crispatus, sia con somministrazione orale che vaginale, su donne con vaginosi batterica (VB) e candidiasi vulvovaginale (CVV) di età compresa fra i 18 e i 50 anni. Lo studio ha mostrato che sia le capsule orali che quelle vaginali hanno ridotto i segni e i sintomi nelle pazienti affetti da VB (è stato notato un notevole miglioramento a livello delle secrezioni, ma anche per prurito/irritazione). Nelle pazienti con CVV, le capsule orali sono state in grado di abbassare il punteggio combinato dei due sintomi più importanti ovvero la quantità di secrezioni e il prurito/l’irritazione. È interessante notare che il trattamento orale con L. crispatus ha avuto performance paritetiche per la vaginosi e anche migliori per la candidosi, rispetto alla somministrazione vaginale, rappresentando così un metodo terapeutico egualmente efficace ma più pratico e comodo da utilizzare.
Lactobacillus fermentum
Kaur, Baljinder & Balgir, Praveen & Bhartimittu, Dr & Chauhan, Ashish & Kumar, Balvir. (2013). Purification and Physicochemical Characterization of Anti-Gardnerella vaginalis Bacteriocin HV6b Produced by Lactobacillus fermentum Isolate from Human Vaginal Ecosystem. American Journal of Biochemistry and Molecular Biology. 3. 91-100. 10.3923/ajbmb.2013.91.100.
Questo interessante lavoro in vitro ha evidenziato come Lactobacillus fermentum sia in grado di metabolizzare delle proteine dette batteriocine, che svolgono un’azione battericida nei confronti della Gardnerella vaginalis, il principale batterio causa di vaginosi. Lo studio ha infatti verificato che questa proteina prodotta da L. fermentum inibisce fortemente la crescita di G. vaginalis, rappresentando in tal modo un importante elemento di protezione probiotica per il benessere intimo femminile.
Reid G, Charbonneau D, Erb J, Kochanowski B, et al. Oral use of Lactobacillus rhamnosus GR-1 and L. fermentum RC-14 significantly alters vaginal flora: randomized, placebo-controlled trial in 64 healthy women. FEMS Immunol Med Microbiol. 2003 Mar 20;35(2):131-4. doi: 10.1016/S0928-8244(02)00465-0. PMID: 12628548.
Questo lavoro clinico contro placebo, condotto su 64 donne, ha verificato l’azione della sinergia fra Lactobacillus fermentum e Lactobacillus rhamnosus (presente anche nel complesso probiotico brevettato) sul microbiota vaginale. L’analisi microscopica dei tamponi vaginali effettuati ha mostrato che la somministrazione orale di L. rhamnosus e L. fermentum è capace di ottenere risultati significativi in termini di ripristino di una normale microflora colonizzata da lattobacilli e di riduzione di batteri coliformi (batteri patogeni) e lieviti.
Kang CH, Kim Y, Han SH, Kim JS, Paek NS, So JS. In vitro probiotic properties of vaginal Lactobacillus fermentum MG901 and Lactobacillus plantarum MG989 against Candida albicans. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol. 2018 Sep;228:232-237. doi: 10.1016/j.ejogrb.2018.07.005. Epub 2018 Jul 9. PMID: 30014929.
In quest’altro lavoro, invece, è stata testata in vitro la sinergia fra Lactobacillus fermentum e Lactobacillus plantarum (specie di lattobacillo presente nel mix probiotico) nei confronti della Candida albicans. I test hanno rivelato che le cellule di C. albicans andavano a perdere l’attività metabolica e, alla fine, sono state eliminate.
Lattoferrina
Russo R, Karadja E, De Seta F. Evidence-based mixture containing Lactobacillus strains and lactoferrin to prevent recurrent bacterial vaginosis: a double blind, placebo controlled, randomised clinical trial. Benef Microbes. 2019 Feb 8;10(1):19-26. doi: 10.3920/BM2018.0075. Epub 2018 Dec 10. PMID: 30525953.
Lo scopo di questo studio clinico era valutare l’efficacia di una miscela probiotica, comprendente Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus rhamnosus, in combinazione con lattoferrina bovina, come terapia adiuvante all’antibiotico metronidazolo nelle donne con vaginosi batterica ricorrente. 48 volontarie con vaginosi batterica ricorrente sono state suddivise nel gruppo test e in quello placebo; all’inizio hanno assunto metronidazolo come trattamento in acuto, poi hanno assunto il prodotto sotto test o il placebo per 10 giorni al mese per 6 mesi, iniziando dal primo giorno di mestruazione. I risultati hanno mostrato che i sintomi (secrezioni vaginali e prurito) e il tasso di recidiva erano significativamente migliorati dalla miscela di probiotici in associazione con la lattoferrina. In conclusione, questo approccio può rappresentare un rimedio sicuro ed efficace per il ripristino di un microbiota vaginale sano nella prevenzione delle recidive di vaginosi batterica.
Russo R, Superti F, Karadja E, De Seta F. Randomised clinical trial in women with Recurrent Vulvovaginal Candidiasis: Efficacy of probiotics and lactoferrin as maintenance treatment. Mycoses. 2019 Apr;62(4):328-335. doi: 10.1111/myc.12883. Epub 2019 Feb 20. PMID: 30565745.
La candidosi vulvovaginale (CVV) è una condizione vaginale ricorrente nelle donne in gravidanza.
Questo studio ha valutato l’efficacia di una formulazione orale contenente Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus rhamnosus e lattoferrina bovina sui sintomi e sulla recidiva di CVV come terapia adiuvante al clotrimazolo topico. 48 donne in gravidanza positive per C. albicans, sintomi di CVV e storia documentata di recidive sono state randomizzate in due gruppi che hanno ricevuto il complesso probiotico o il placebo come trattamento adiuvante per clotrimazolo, seguendo anche un ciclo di mantenimento di 6 mesi (1 capsula/giorno o placebo per 10 giorni consecutivi ogni mese). Sono stati valutati i sintomi, il tasso di guarigione complessivo e il tasso di recidiva. Dopo la terapia con clotrimazolo, è stato evidenziato un significativo miglioramento dei sintomi in entrambi i gruppi. Tuttavia, solo le donne trattate con probiotici e lattoferrina hanno mostrato un miglioramento significativo del prurito e delle secrezioni a 3 e 6 mesi. Durante il follow-up di sei mesi, le recidive sono state significativamente inferiori nel gruppo di intervento rispetto al placebo: 33,3% vs 91,7% dopo 3 mesi e 29,2% vs 100% dopo 6 mesi. Quindi un miglioramento 3 volte superiore. I risultati mostrano che la miscela di lattobacilli in combinazione con lattoferrina rappresenta un approccio adiuvante sicuro ed efficace per ridurre i sintomi e le recidive di candidosi vulvovaginale, anche in donne in gravidanza.
Inulina da Cicoria
Qin YQ, Wang LY, Yang XY, et al. Inulin: properties and health benefits. Food Funct. 2023 Apr 3;14(7):2948-2968. doi: 10.1039/d2fo01096h. PMID: 36876591.
Questa revisione di studi si concentra sulla funzione dell’Inulina e sui suoi benefici per la salute, tra cui la riconosciuta attività prebiotica e, quindi, lo stimolo alla crescita di batteri benefici e il conseguente contributo all’equilibrio del microbiota intestinale. Questa azione si riflette indirettamente sul benessere intimo, perché lo sviluppo di questi batteri “buoni” a livello intestinale favorisce anche la successiva colonizzazione benevola vaginale.
Hughes RL, Alvarado DA, Swanson KS, Holscher HD. The Prebiotic Potential of Inulin-Type Fructans: A Systematic Review. Adv Nutr. 2022 Mar;13(2):492-529. doi: 10.1093/advances/nmab119. Epub 2023 Feb 10. PMID: 34555168; PMCID: PMC8970830.
Questa revisione di studi conferma l’effetto prebiotico dell’Inulina sul microbiota intestinale (attraverso la promozione dei livelli di bifidi e lattobacilli) e la sua azione benefica per la funzione della barriera intestinale. Ricordiamo che benessere intestinale e benessere vaginale sono sempre strettamente collegati.
1 Hainer BL, Gibson MV. Vaginitis. Am Fam Physician. 2011 Apr 1;83(7):807-15. PMID: 21524046.
2 Corsello S, Spinillo A, Osnengo G, Penna C, Guaschino S, Beltrame A, Blasi N, Festa A. An epidemiological survey of vulvovaginal candidiasis in Italy. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol. 2003 Sep 10;110(1):66-72. doi: 10.1016/s0301-2115(03)00096-4. PMID: 12932875.
I nostri testi hanno scopo divulgativo, non vanno intesi come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.