La capacità di mantenere la concentrazione e la lucidità mentale può essere influenzata da numerosi fattori.
Nei bambini e adolescenti la difficoltà a mantenere l’attenzione è spesso legata a una vera e propria condizione chiamata Sindrome da deficit dell’attenzione o iperattività (ADHD). In Italia, secondo 3 studi epidemiologici, la frequenza di questi disturbi è di circa il 4% (in pratica 1 bambino in ogni classe di 25 alunni) [5].
Un altro aspetto che può incidere molto sull’attenzione e sulla concentrazione è l’uso smodato della tecnologia. In particolare, da diversi studi è emerso che l’uso eccessivo dello smartphone, inteso come svago, può portare a un approccio più superficiale alle cose, a un calo della concentrazione e a una tendenza a distrarsi facilmente.
Tutto questo, soprattutto negli adolescenti, si riflette negativamente sul rendimento scolastico e in generale sull’apprendimento [6].
Negli adulti le capacità cognitive sono principalmente influenzate da stile di vita, uso di alcool e fumo, stress e da condizioni fisio-patologiche come alterazioni metaboliche e obesità.
In particolare, c’è una forte correlazione fra obesità e compromissione della funzionalità cognitiva nella mezza età. È probabile che l'aumento dell'età, associato alle conseguenze metaboliche negative dell'obesità (ad esempio il diabete mellito di tipo 2), contribuisca in modo significativo al declino cognitivo e all'incidenza della demenza. [7]
I disturbi della memoria sono frequentemente anche associati a stati depressivi. Durante un episodio depressivo, infatti, la capacità di concentrazione e la velocità di ragionamento sono fortemente ridotte. In alcuni casi estremi si può arrivare addirittura a sviluppare una pseudo demenza [8].
Lo stress cronico è una condizione da evitare e a cui prestare molta attenzione quando si instaura perché può portare numerose conseguenze negative, può indurre depressione e questo stato può causare deficit di memoria [9].
In età avanzata la progressiva perdita di alcune funzioni intellettive è molto comune e spesso questa lieve condizione iniziale si tramuta in malattie degenerative.
Una delle caratteristiche di queste malattie è la presenza di uno stato infiammatorio a livello cerebrale. L’infiammazione in questa sede, pur essendo mediata dalle stesse molecole che agiscono nei processi infiammatori in tutte le altre parti del corpo, ha caratteristiche particolari [10].
Le forme neurodegenerative più diffuse sono:
la malattia di Alzheimer che colpisce il 5% della popolazione sopra i 60 anni[11];
la demenza frontotemporale, nota un tempo come malattia di Pick, che colpisce persone più giovani rispetto all’Alzheimer, generalmente fra i 55 e 65 anni. 1 demenza su 10 è di tipo frontotemporale[12] ;
la malattia da Corpi di Lewy che è la terza demenza più diffusa e si manifesta in genere dopo i 60 anni[13].
Per arrivare alla vecchiaia in buona salute è fondamentale prendersi cura del proprio organismo e in particolare della mente, fin da giovani. Come si dice in gergo “Prevenire è meglio che curare” dunque possiamo fare semplici azioni quotidiane per proteggere il nostro organismo:
- seguire una dieta varia e bilanciata,
- integrare l’alimentazione con prodotti naturali, di qualità,
- eliminare fumo e consumo di alcool,
- tenere a bada le fonti di stress,
- esercitare una costante e adeguata attività fisica, che aiuta anche a scaricare il sistema nervoso,
- limitare la tecnologia digitale ad un uso proficuo e non usarla in modo eccessivo come distrazione.
In questo modo limitiamo gli stimoli che possono indurre stati infiammatori sistemici e proteggiamo tutti i nostri organi.
FITOTERAPIA SPERIMENTALE
Le piante e i funghi utilizzati in Memosan sono stati usati fin dall’antichità come rimedi naturali per diverse esigenze.
Negli anni sono state raccolte sempre più evidenze sull’impiego di queste piante nella fitoterapia sperimentale.
BACOPA
- Uabundit N, Wattanathorn J, Mucimapura S, Ingkaninan K. Cognitive enhancement and neuroprotective effects of Bacopa monnieri in Alzheimer's disease model. J Ethnopharmacol. 2010 Jan 8;127(1):26-31. doi: 10.1016/j.jep.2009.09.056. Epub 2009 Oct 4. PMID: 19808086.
La Bacopa moneri è una pianta utilizzata già dalla medicina Ayurveda per migliorare l’attenzione e la memoria a lungo termine. Più recentemente, sono stati fatti ulteriori studi per valutare le sue proprietà neuroprotettive. Si è visto che la Bacopa ha effetti positivi sulle funzioni cognitive e di neuroprotezione in modelli in vivo e in vitro in presenza di morbo di Alzheimer. Per questa ragione, la Bacopa potrebbe essere un aiuto per prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer.
- Calabrese C, Gregory WL, Leo M, Kraemer D, Bone K, Oken B. Effects of a standardized Bacopa monnieri extract on cognitive performance, anxiety, and depression in the elderly: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial. J Altern Complement Med. 2008;14(6):707-713. doi:10.1089/acm.2008.0018
In questo studio pubblicato nel 2008 si è visto che la Bacopa ha il potenziale per sostenere in modo sicuro le prestazioni cognitive e la condizione emotiva nell'invecchiamento. I suoi effetti sono dovuti principalmente a molecole chiamate Bacosidi.
CENTELLA
- Wattanathorn J, Mator L, Muchimapura S, Tongun T, Pasuriwong O, Piyawatkul N, Yimtae K, Sripanidkulchai B, Singkhoraard J. Positive modulation of cognition and mood in the healthy elderly volunteer following the administration of Centella asiatica. J Ethnopharmacol. 2008 Mar 5;116(2):325-32. doi: 10.1016/j.jep.2007.11.038. Epub 2007 Dec 4. PMID: 18191355.
La Centella asiatica è una pianta originaria del continente asiatico ed è tipica della tradizione medica indiana.
In questo studio pubblicato nel 2007 in cui i partecipanti erano tutti anziani si è visto che somministrando l’estratto di Centella per due mesi ci sono stati miglioramenti sia della funzione cognitiva che dell’umore. Questi risultati suggeriscono che l’estratto di questa pianta possa essere un valido supporto nell’invecchiamento mentale.
RHODIOLA
- Cropley M, Banks AP, Boyle J. The Effects of Rhodiola rosea L. Extract on Anxiety, Stress, Cognition and Other Mood Symptoms. Phytother Res. 2015 Dec;29(12):1934-9. doi: 10.1002/ptr.5486. Epub 2015 Oct 27. PMID: 26502953.
La Rhodiola rosea viene utilizzata soprattutto per le sue proprietà toniche e adattogene.
Da questa pianta però si possono trarre ulteriori benefici.
Questo studio condotto su 80 persone moderatamente ansiose ha mostrato che la metà del gruppo a cui è stata somministrata Rhodiola rosea, dopo 14 giorni, aveva ottenuto un miglioramento del livello di stress, ansia e depressione e nel complesso un miglioramento dell’umore.
SCHISANDRA
- Xu, Xiao, et al. "Schizandrin prevents dexamethasone-induced cognitive deficits." Neuroscience bulletin5 (2012): 532-540.
Oltre alla Bacopa, anche la Schisandra ha un effetto neuroprotettivo, soprattutto nei confronti dei danni indotti da glucocorticoidi. Questo è un meccanismo che può essere di sostegno per le funzioni cerebrali quando sottoposte a stress funzionale e ambientale.
- Lin H, Zhang X, Liu J, Yuan L, Liu J, Wang C, Sun J, Chen J, Jing S, Li H. Schisantherin A improves learning and memory abilities partly through regulating the Nrf2/Keap1/ARE signaling pathway in chronic fatigue mice. Exp Ther Med. 2021 Apr;21(4):385. doi: 10.3892/etm.2021.9816. Epub 2021 Feb 23. PMID: 33680107; PMCID: PMC7918174.
In questo studio su ratti sono stati valutati gli effetti della Schisanterina A (molecola presente nell’estratto di schisandra) in condizioni di stanchezza cronica ed è emerso che questa molecola è in grado di favorire le capacità di apprendimento e memoria in questa situazione.
REISHI
- Sanodiya BS, Thakur GS, Baghel RK, Prasad GB, Bisen PS. Ganoderma lucidum: a potent pharmacological macrofungus. Curr Pharm Biotechnol. 2009 Dec;10(8):717-42. doi: 10.2174/138920109789978757. PMID: 19939212.
Come abbiamo riportato sopra, il Reishi o Ganoderma lucidum è fungo con tantissimi componenti bioattivi. Questi attivi sono stati segnalati per una serie di effetti farmacologici.
Tra i principali abbiamo proprietà:
- immuno-modulatorie,
- antiaterosclerotiche,
- antinfiammatorie,
- antiossidanti e antietà.
Tutte queste proprietà fanno sì che il sistema nervoso sia sostenuto in tutta la sua funzionalità. È molto importante infatti preservare il cervello dall’invecchiamento precoce e dagli stati infiammatori. Questo effetto protettivo aiuta a favorire le funzioni intellettive anche nei periodi di maggior stress e usura, come nello studio e nel lavoro concettuale intenso.
[1] Kongkeaw C, Dilokthornsakul P, Thanarangsarit P, Limpeanchob N, Norman Scholfield C. Meta-analysis of randomized controlled trials on cognitive effects of Bacopa monnieri extract. J Ethnopharmacol. 2014;151(1):528-35. doi: 10.1016/j.jep.2013.11.008. Epub 2013 Nov 16. PMID: 24252493.
[2] Sowndhararajan K, Deepa P, Kim M, Park SJ, Kim S. An overview of neuroprotective and cognitive enhancement properties of lignans from Schisandra chinensis. Biomed Pharmacother. 2018 Jan;97:958-968. doi: 10.1016/j.biopha.2017.10.145. Epub 2017 Nov 7. PMID: 29136774.
[3] Xu, Xiao, et al. "Schizandrin prevents dexamethasone-induced cognitive deficits." Neuroscience bulletin 28.5 (2012): 532-540.
[4] Sanodiya BS, Thakur GS, Baghel RK, Prasad GB, Bisen PS. Ganoderma lucidum: a potent pharmacological macrofungus. Curr Pharm Biotechnol. 2009 Dec;10(8):717-42. doi: 10.2174/138920109789978757. PMID: 19939212.
[5] Epicentro - Istituto Superire di Sanità - Sindrome da deficit di attenzione - Aspetti epidemiologici
[6] Fondazione Veronesi - Vaccini e vaccinazioni. Perché sì. Le risposte della scienza. Fabio Di Todaro.
[7] Dye L, Boyle NB, Champ C, Lawton C. The relationship between obesity and cognitive health and decline. Proc Nutr Soc. 2017 Nov;76(4):443-454. doi: 10.1017/S0029665117002014. Epub 2017 Sep 11. PMID: 28889822.
[8] Neurologia.it Disturbi della memoria - un sintomo e molte cause. a cura del Dr. Reinhard Prior - Specialista e Docente di Neurologia
[9] Dillon DG, Pizzagalli DA. Mechanisms of Memory Disruption in Depression. Trends Neurosci. 2018 Mar;41(3):137-149. doi: 10.1016/j.tins.2017.12.006. Epub 2018 Jan 10. PMID: 29331265; PMCID: PMC5835184.
[10] Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Le malattie neurodegenerative: quali sono i sintomi e le cure? Come prevenirle? Dott.Gianluigi Forloni.
[11] OMAR: Alzheimer
[12] Manuale MSD - Demenza frontotemporale - Di Juebin Huang, MD, PhD, Department of Neurology, University of Mississippi Medical Center
[13] Manuale MSD - Demenza da corpi di Lewy e demenza associata al morbo di Parkinson - Di Juebin Huang, MD, PhD, Department of Neurology, University of Mississippi Medical Center
I nostri testi hanno scopo divulgativo, non vanno intesi come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.